Aumento Iva, clausole di salvaguardia primo banco di prova per il nuovo Governo
Da Editorial Staff
Marzo 12, 2018
L’Italia avrà presto un nuovo Governo, o si andrà clamorosamente di nuovo alle urne? Ebbene, ad oggi tutti gli scenari sono aperti anche perché tra le forze politiche, nonostante i richiami alla responsabilità del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al momento non si è instaurata una vera e propria ‘tregua’ post-elettorale.
Clausole di salvaguardia, evitare rischio aumento Iva
Eppure il tempo scorre con la data del prossimo 10 aprile del 2018 che rappresenta già un importante banco di prova al fine di bloccare le cosiddette clausole di salvaguardia che, ricorda la Confesercenti, dal 2011 ad oggi per il nostro Paese rappresentano il principale vincolo a livello fiscale.
In base ad una simulazione effettuata dall’Associazione degli esercenti, in caso di aumento Iva collegato alle clausole di salvaguardia in Italia ci sarebbero ripercussioni negative sui consumi al punto che, a seguito del calo della domanda, l’impatto sul Prodotto Interno Lordo (PIL) sarebbe pari a ben 1,1 punti di crescita.
Aumento Iva rischia di causare a cascata calo consumi e diminuzione Pil
In controvalore, per effetto dell’aumento dell’imposta sul valore aggiunto, la caduta dei consumi in tre anni si attesterebbe a 23 miliardi di euro corrispondenti a 885 euro circa a famiglia. Con questo calo della domanda interna il prodotto interno lordo, come sopra accennato, andrebbe a contrarsi di 1,1 punti nel periodo dal 2019 al 2021.
Per evitare che tale scenario si verifichi il prossimo 10 aprile, ovverosia tra meno di un mese, la clausole di salvaguardia potranno essere disinnescate grazie al Documento di Economia e Finanza (DEF). Ma ci sarà un Governo italiano già formato che sarà pronto a farlo?
Articolo precedente
Consumi alimentari, il burro torna in auge nella dieta degli italiani
Articolo successivo
Prezzi in volata sui banchi di frutta e verdura, pesa il clima impazzito
Editorial Staff